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«L’Italia per ripartire ha bisogno di architettura»

Il CNAPPC, Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, ha chiesto al presidente del Consiglio l’apertura di un luogo di confronto con gli architetti italiani. Tante le domande alle quali dare risposte: come gestire, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le dinamiche urbane? Come trasferire un indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni? Quale il futuro di città e territori?

«È quantomeno singolare che gli architetti non vengano coinvolti in una fase drammatica della vita del Paese in cui si riflette sulla ricostruzione di un modo di vivere diverso, in cui la dimensione spaziale della nostra esistenza assume un ruolo prioritario, finanche di sopravvivenza» scrive il CNAPPC.

«È inaccettabile che gli architetti non abbiamo un ruolo riconosciuto nella delineazione del disegno strategico di quel che è prioritario, giusto e utile fare per il nostro Paese: perché la crisi, la pandemia, la paura si traducano in una possibilità e non rimangano nel nostro tessuto sociale solo come una ferita. Un trauma senza risposta».

Il Consiglio Nazionale si sta muovendo in questi giorni lungo 3 direttrici complementari:

  1. Il lavoro sull’immaginazione del futuro. La vera svolta sarà investire nel futuro, negli scenari e dare risposte sulla casa, sul quartiere, sul nuovo digitale, sulla mobilità, sull’educazione, sulla sanità. Su questo tema, il Comitato Scientifico (i nomi alla fine del testo, ndr) che prima dell’emergenza stava lavorando con CNAPPC al percorso sulla città del futuro, lo scorso 7 aprile ha elaborato alcune linee di riflessione che si tradurranno nel lancio di una piattaforma digitale di partecipazione, condivisione e proposta per l’intera comunità degli architetti. La piattaforma sarà un luogo di scambio e permetterà la raccolta di suggestioni, proposte e contributi che verranno veicolati ai decision makers del nostro paese come contributo degli architetti al Progetto di Futuro per il nostro Paese.
  2. Le strategie per il mondo delle costruzioni. Il CNAPPC lavora assieme a RPT e CUP all’elaborazione di proposte di ripartenza per il mondo delle costruzioni. «Per riemergere da questo declino è necessario sviluppare un progetto coraggioso, un modello di sviluppo sostenibile e resiliente che non può prescindere da una consapevole strategia di investimento che interessi l’ambiente costruito».
  3. Il quadro normativo. Il CNAPPC sta elaborando con RPT raccomandazioni per l’indispensabile cambio di paradigma e per l’integrale rivisitazione della legislazione di settore attualmente vigente, evidenziando gli snodi di effettiva innovazione e drastica semplificazione dei principi della legislazione urbanistica, del codice appalti, e del testo unico dell’edilizia.

«Il COVID-19 – oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica – può rappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare, senza avere paura di giocarla».

 

I componenti del Comitato Scientifico che hanno firmato il documento sono: Mario Cucinella MCA Architects, Federico Parolotto co-founder di MIC Mobility In Chain, Ferruccio Resta rettore Politecnico di Milano, Roberto Cingolani fisico responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo, Enrico Giovannini portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Antonio Navarra, presidente del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici.

 

 

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