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Cresme: 34 miliardi a rischio nel 2020

Settore delle costruzioni in grande difficoltà. È quanto emerge in numeri dalla stima preliminare condotta dagli analisti del Cresme sull’impatto settoriale dell’emergenza sanitaria: edilizia e genio civile – inclusi investimenti in nuova costruzione e manutenzione straordinaria – potrebbero subire una contrazione (valutata a valori costanti) del -22,6% rispetto al 2019. A titolo di paragone, nel 2009, l’anno più nero per le costruzioni italiane durante la crisi, la flessione degli investimenti era stata del -9,6%.

Gli investimenti attesi nel 2020 (valutati a valori 2019) erano pari a circa 141 miliardi di euro. Le stime preliminari del Cresme indicano invece che ci si potrebbe fermare ad appena 107 miliardi di euro: una perdita potenziale pari a 34 miliardi di euro.

L’impatto sull’attività edilizia coinvolgerebbe in egual misura sia il comparto residenziale sia quello non residenziale (pubblico e privato). Gli investimenti in nuove abitazioni potrebbero crollare di oltre un quinto rispetto al 2019 (-22,6%), mentre più pesante potrebbe essere il blocco dell’attività di ristrutturazione, quantificabile in un -23,5% della spesa.

Numeri negativi potrebbero riguardare anche il settore non residenziale (-23% per la nuova costruzione privata, -27% per la nuova costruzione pubblica, -30% per la riqualificazione in ambito privato e -27% in ambito pubblico). Seppure di minore entità, potrebbe essere pesante anche il dato sui minori investimenti in opere infrastrutturali, che crollerebbero del -12,6%, sia in ambito di nuova costruzione (-2,5 miliardi) , sia in ambito di manutenzione straordinaria (-1,9 miliardi).

Fonte@  Stime Cresme, CRESME LAB Remote ThinkTank, 26 Marzo 2020

 

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